29 marzo 2012

Automi

In effetti, forse, non mi rendo conto di trattare le persone come se non fossero tali.

Nel senso, non come una forma di vita esistente, con un background esperienziale (quant'è cacofonica sta parola?).

È come se li considerassi degli oggetti, che parlano si muovono, interagiscono con me, e non esistessero dal punto di vista emotivo, personale, intellettuale.

Sono proprio una brutta persona.

23 marzo 2012

Relatività

Onestamente, quante persone in grado di cambiare il mondo avete conosciuto?

Ora, non starò qui a sputare teorie riguardo al profondo quanto complesso mistero della vita, ma,
immaginate il vostro fututo.
Studi, lavoro, famiglia, bambini, pensione (con i dubbi del caso), nipotini, casa di riposo, bara.
Tutto qui?

Se avete l'impressione che vi stia giudicando, avete perfettamente ragione.

Andiamo.
Siamo la forma di vita più evoluta su questo fottuto pianeta, e voi mi volete dire che l'obiettivo medio di una persona è questo?
Forse sarò io che tendo a tornare sempre sullo stesso argomento, ma dovremmo aspirare a qualcosa di più alto.

I punti sono fondamentalmente 2:
  • O l'uomo moderno soffre del complesso di inferiorità nei confronti del mondo, ma non del mondo come massa, del mondo come singolo;
  • Oppure si ritiene così al di sopra della complessità da propinare la sua intera esistenza al compiacimento di piaceri sterili.

Cambiare il mondo era la prospettiva di grandi uomini del passato, e oggi non c'è più nessuno che aspiri a farlo.
Noi vittime del cambiamento, anziché fautori.

Dovremmo fare una lista delle priorità per capire quali siano i nostri limiti e le nostre aspettative, e capire che difronte all'universo siamo enormemente insignificanti si, ma dal punto di vista "misurativo".