22 dicembre 2011

grazie

Basta un evento del tutto inaspettato per ritrovare la fiducia in sé stessi.

Non sentirsi più minacciati da qualsiasi cosa ci giri intorno.
Perché, finalmente, si è realizzato ciò che si è.
Ed un ricordo non può competere. E neanche il soggetto.

Il resto sono futilità, "armi" per chi non ha altri argomenti su cui esprimersi, e non è questo il modo in cui ci siamo presentati al mondo.
I rapporti che creiamo sono, prima di tutto, basati sui contenuti. E devono sempre esserlo.

Proprio perché fondamentalmente non è un comportamento (modo di fare)  innato nella personalità, ma che si decide di avere a fronte di eventuali situazioni (comportamento pleonastico), nonché poi relativo il suo riconoscimento come tale.

La fedeltà a sé stessi è derivante proprio dalla sincerità con cui si è scelto di convivere, ed è insensato iniziare ad essere ciò che non si è.
Consapevoli del proprio valore nel complesso, ed essendone estremamente orgoglioso.

Da qui è un passo capire che la fiducia in sé stessi non debba mai dipendere da ciò che loro dicano, pensino o facciano.
Ma da ciò che si rappresenta per sé stessi.

13 aprile 2011

Σωκράτης

Quella che sul piano soggettivo è la felicità, sul piano oggettivo coincide con la realizzazione della propria essenza.