18 agosto 2012

coerenza

Cerco di entrare in un'ottica diversa per capire quali siano i benefici del mostrarsi per ciò
che non si è.

Voglio dire: può piacerti Bach, ma questo non significa mica che tu debba andare in giro col parrucchino bianco e riccio, ed il calzino altezza ginocchio.

Scindere un'ideale da un movimento non mi sembra poi così blasfemo.

Ascoltare un genere musicale non significa doverne necessariamente accettare anche i vari movimenti stilistici annessi.
Anche perché l'interpretazione è sempre libera; ciò che per te è "blue", per me potrebbe essere "grigio".

Mi sorge quindi il dubbio che tutto torni sempre sullo stesso punto: la dimostrazione di originialità.
La perenne personificazione di una contraddizione di sé stessi.

Cosa, nel giudizio altrui, vi spaventa al punto tale da eclissare il vostro essere?


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